La privacy come slancio verso l’innovazione

Secondo una recente indagine, sono ancora molte le imprese e le Pubbliche Amministrazioni impreparate ad accogliere le novità del GDPR.

Perché accade tutto ciò?

Nel 2018, con l’introduzione del Regolamento Generale sulla protezione dei Dati, non tutte le aziende si sono messe ad esaminare, in maniera approfondita, i dati personali da database, archivi e applicativi.

Questo succede anche nel panorama industriale italiano, costituito in gran parte da piccole e medie imprese, in cui spesso manca la sensibilità per l’importanza della tutela dei dati personali e in cui vengono sottovalutati gli impatti di una loro gestione poco sicura.

L’Italia, infatti, non si è risparmiata dal ricevere sanzioni, arrivando ad inserirsi nella top ten europea dei Paesi più multati per la violazione delle norme del GDPR.

Perciò, per il 2022 si prevedono ulteriori provvedimenti nell’applicazione di regolamentazioni del GDPR riguardo l’uso dei dati personali.

L’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, infatti, ha annunciato un piano ispettivo che si concentrerà su alcuni specifici settori come:

  • la conformità del trattamento dati;
  • piattaforme e siti web in ordine alla conformità alle previsioni normative sui cookie;
  • sistemi di videosorveglianza/cartellonistica e aree videosorvegliate.

In generale, il GDPR viene visto, ancora molto spesso, come un fastidioso rallentamento dell’attività aziendale.

Ciò che spesso le imprese trascurano è il fatto che, un investimento sulla protezione dei dati personali, con conseguente adeguamento alla norma, porta con sé una serie di vantaggi che vanno oltre agli aspetti di compliance al GDPR, andando invece a migliorare notevolmente l’efficienza, la redditività e la sicurezza di un’azienda.

Cos’è il GDPR?

Facciamo un breve passo indietro.

L’acronimo GDPR si riferisce al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati.

Quest’ultimo è entrato in vigore dal 25 maggio 2018 e nasce dalla necessità di armonizzane le norme riguardanti il trasferimento di dati personali dall’Ue verso altre parti del mondo.

Il GDPR tiene conto delle esigenze di tutela dei dati personali sempre più avvertite dai cittadini Ue all’indomani dello sviluppo tecnologico avuto negli ultimi vent’anni in termini di informatizzazione, apparecchiature e software.

Si tratta di un’evoluzione della vecchia Privacy che considera aspetti diversificati e più complessi.

Tra le principali innovazioni introdotte dal GDPR troviamo:

  • il principio di accountability che attribuisce, a tutti gli attori della normativa, precise e comprovate responsabilità;
  • la valutazione dei rischi connessi al trattamento dei dati personali;
  • l’obbligo di documentare ed informare gli utenti e il personale in maniera chiara, diretta e comprensibile;
  • l’introduzione del concetto Privacy by Design, secondo il quale la protezione dei dati deve essere incorporata in prodotti e servizi a partire dalla fase di progettazione degli stessi;
  • la tenuta del registro delle attività di trattamento;
  • l’introduzione della figura del Data Protection Officer (DPO), obbligatoria per alcune tipologie di organizzazioni.

Tutte le aziende e le PA necessitano di un adeguamento della normativa GDPR affinché raggiungano un livello di messa a norma e lo mantengano negli anni.

La pena per il mancato adeguamento è un’importante sanzione amministrativa che può arrivare, nei casi più gravi, anche al 4% del fatturato dell’azienda stessa.

Quali azioni compiere?

Come affrontare, dunque, gli interventi per mettersi in regola con la normativa GDPR?

Alla luce di quanto emerso nei paragrafi precedenti, occorre valutare un piano d’azione efficace e funzionale che qui proveremo a sintetizzare in quattro azioni:

  1. Vedere questi interventi come un’opportunità. Aderire al GDPR può essere una grande opportunità ed un investimento per le aziende. Bisogna considerare, infatti, l’attuazione del GDPR non come un costo ma come un investimento essenziale per la tutela stessa dell’attività di un’impresa e della sua capacità di reggere alle sfide del mercato. Per fare ciò è assolutamente fondamentale garantire la qualità dei dati, il loro aggiornamento e la loro adeguatezza rispetto alle finalità da perseguire.
  2. Monitorare la propria infrastruttura IT. Conoscere la posizione dei dati aziendali e analizzare le strutture in cui circolano è fondamentale per mettersi in regola con la normativa GDPR. Per questo è necessario monitorare l’infrastruttura IT dell’azienda.
  3. Proteggere i dati aziendali. Per attuare la normativa sul regolamento della protezione dei dati è perentorio proteggere i dati aziendali e mettere al sicuro l’infrastruttura IT. Il GDPR, infatti, prevede gravi sanzioni per chi non denuncia un data breach e non fornisce valide garanzie di protezione.
  4. Affidarsi a specialisti del settore. Affrontare internamente la questione GDPR non è facile. Comporta una profonda conoscenza del settore e figure preparare ad affrontare, puntualmente, tutte le operazioni. È consigliabile farsi aiutare da un partner IT affidabile, che sappia gestire i dati aziendali in maniera consapevole, competente e responsabile.   

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